Pinzolo Dolomiti

Parco Naturale Adamello-Brenta
La più vasta area protetta del Trentino

Il Parco Naturale Adamello-Brenta, l'area protetta più grande del Trentino, è stato istituito nel 1967 e comprende i monti dolomitici del Gruppo di Brenta e parte del massiccio dell'Adamello-Presanella. L'eccezionale ricchezza naturalistica di questa area protetta è legata al fatto che il suo territorio racchiude due mondi completamente diversi. Ad est le Dolomiti di brenta: castelli di pietra con torri, campanili, ardite guglie e immani pareti dove è stata scritta una parte importante della storia dell'alpinismo. Le sue rocce raccontano di mari scomparsi; per milioni di anni, prima di diventare pietra, i sedimenti si sono accumulati sui bassi fondali. Ad ovest l'imponente catena montuosa dell'Adamello-Presanella. La sua roccia, la durissima tonalite, deriva da lava risalita attraverso la crosta terrestre e qui rimasta imprigionata. Il territorio è un grandioso mosaico di ambienti creati dalla natura e dall'uomo: foreste di abeti, di larici, di faggi, prati trapuntati di fiori, praterie, pascoli, torbiere, rupi inaccessibili.
Nel Parco l'acqua regala scenari spettacolari: le incredibili cascate della Val Genova o di Vallesinella, le sorgenti carsiche del Rio Bianco di Stenico, decine di laghi incantati, tra cui l'incomparabile Lago di Tovel. Sulle vette dell'Adamello e della Presanella, ma anche del Gruppo di Brenta, spettacolari ghiacciai si distendono a incontrare il cielo.

L'Ente Parco e la salvaguardia dell'ambiente naturale

Al momento della sua istituzione (1967) il Parco Naturale Adamello-Brenta occupa un'area di 504 chilometri quadrati. Negli anni '80 l'atto istitutivo viene tradotto in precise norme di protezione e di gestione del territorio. Nel 1987 vengono ridefiniti i confini del Parco, ampliando il territorio sottoposto a tutela fino a raggiungere gli attuali 618 chilometri quadrati. Successivamente la Provincia autonoma di Trento, dopo una lunga fase di confronto, ha emanato nel 1988 la nuova legge sull'Ordinamento dei Parchi naturali del Trentino che ha istituito gli organi per la gestione amministrativa e fissato le modalità di utilizzo delle risorse dei Parchi naturali. Viene costituito l'Ente Parco Adamello-Brenta nel cui Comitato di gestione sono riuniti i rappresentanti dei 35 Comuni che ricadono, anche parzialmente, nell'area protetta, e le rappresentanze del mondo ambientalista, venatorio, alpinistico.
Il nuovo ordinamento esprime in primo luogo una moderna idea di parco che, superando la semplice necessità di conservazione delle bellezze naturali, persegue la promozione e la ricerca scientifica e l'uso sociale dei beni ambientali. In un'ottica di convivenza fra l'ecosistema naturale e l'uomo con le sue attività, si è inteso consolidare il millenario rapporto di armonico equilibrio che ha creato un indissolubile legame fra le popolazioni ed il territorio. La disciplina, territoriale e urbanistica del Parco, la tutela e la valorizzazione delle sue peculiarità naturalistico-ambientali sono affidate allo strumento del Piano del Parco cui si affianca uno specifico Piano Faunistico. Nel perseguire le finalità stabilite dalla legge istitutiva, l'Ente Parco effettua interventi di conservazione del territorio e sulle infrastrutture, controlla i flussi di visitatori, organizza attività di educazione ambientale, promuove la ricerca scientifica, promuove progetti per la conservazione e la valorizzazione della flora e della fauna del Parco (Progetto Live Ursus, Progetto Stambecco, ecc.).

Dolomiti di Brenta Dolomiti di Brenta in autunno (foto Davide Martinelli)

Fauna

Sui monti che ancora ospitano l'orso bruno (grazie anche al progetto di reintroduzione) non può sorprendere che la fauna sia straordinaria: camosci, cervi, stambecchi, mufloni, caprioli, aquile. E poi volpi, tassi, martore, ermellini, marmotte, galli forcelli e cedroni, pernici bianche e molti altri animali grandi e piccoli. Sui monti del Parco è stato recentemente reintrodotto lo stambecco, sterminato dalla caccia alcuni secoli fa. Oggi, nel Parco, la caccia è consentita in forma strettamente controllata, con il fine di mantenere gli equilibri naturali fra gli animali e gli ambienti in cui vivono. Particolarmente significativa dal punto di vista naturalistico è la presenza dell'orso bruno, un animale misterioso, affascinante, nei confronti del quale pochi rimangono indifferenti. Per secoli perseguitato con ogni mezzo, sulle Alpi era giunto sull'orlo dell'estinzione. Ora, dopo il reinserimento realizzato grazie al progetto Life Ursus, sta tornando a percorrere gli antichi sentieri, ad abitare le foreste e i monti dove era sempre vissuto. Il Parco Adamello-Brenta, fina dalla sua nascita legato indissolubilmente alle sorti dell'orso (la cui immagine compare anche nel logo del parco), opera e si impegna ogni giorno affinché questo animale, simbolo della meravigliosa e misteriosa bellezza della natura, possa continuare a vivere in questo angolo di paradiso. Complessivamente nel Parco sono presenti: 5 specie di anfibi, 11 di rettili, 15 di pesci, 51 di mammiferi (con quasi 4.000 caprioli, 7.500 camosci e 1.300 cervi) e 92 specie di uccelli nidificanti (con una ventina di coppie di aquile reali).

Orsi nel Parco Adamello Brenta Orsi nel Parco Adamello-Brenta

Flora

Salendo dalle assolate pendici dei monti meridionali del Parco fino alle vette sferzate dai gelidi venti si ha l'occasione di incontrare un'incredibile varietà di ambienti naturali vegetali. Dalle foreste sconfinate (come quella della Val Genova), estese su circa un terzo del territorio del parco, alle piantine che sfidano l'asprezza delle altissime vette rocciose. Una diversità sottolineata anche dalla ricchezza della flora, che conta più di 1.200 specie.
Sulle rocce del Gruppo di Brenta crescono piante che non si trovano sull'Adamello-Presanella, e viceversa. Molte sono le specie endemiche e rare. Di straordinaria bellezza sono le stelle alpine, le orchidee (chiamate volgarmente scarpette della Madonna), il raponzolo di montagna e il giglio martagone. Il sottobosco si presenta straordinariamente ricco di funghi, la cui raccolta è regolamentata da una specifica legge provinciale (vedi Regolamento raccolta funghi).

Stella alpina Stella apina - Parco Adamello-Brenta

Genzianelle Genzianelle - Parco Adamello-Brenta (foto Luisa Salvaterra)

Visitare il Parco

Scoprire in mountain bike il paesaggio delle valli di accesso al Parco Naturale Adamello Brenta seguendo, lungo un percorso chiuso ad anello, la rete delle piste ciclabili oggi esistenti ai confini dell'area protetta, oppure scegliendo un secondo tracciato stretto attorno alle Dolomiti di Brenta da esplorare, zaino in spalla, a piedi per un indimenticabile trekking dritto al cuore del Parco. In breve un viaggio a tappe di tre o quattro giorni alla scoperta di uno dei paesaggi alpini più belli del Mondo, candidato a diventare patrimonio mondiale naturale dell'Unesco. Tutto questo porta il nome di “Dolomiti Brenta Bike”, due percorsi disegnati su altrettanti livelli – uno cicloturistico, particolarmente adatto alla famiglia, che valorizza la rete di fondovalle delle piste ciclabili e dei tracciati già esistenti e uno in quota dedicato al trekking per tutti e ai bikers più esperti – che si snodano in parte ai confini, in parte nei luoghi più suggestivi del Parco. Due percorsi che rappresentano una nuova proposta di vivere la vacanza in maniera più dolce e rispettosa dell'ambiente, due percorsi che sono il progetto “leader” tra quelli individuati durante i forum della Carta del Turismo Sostenibile.
Molti anche i Percorsi Natura all'interno del Parco. Si tratta di sentieri destinati specificatamente alla comprensione dell'ambiente naturale e delle peculiarità culturali del territorio. Percorrendoli, il visitatore incontra elementi espositivi che stimolano l'osservazione e suggeriscono chiavi di interpretazione della realtà ambientale: dai semplici pannelli illustrativi agli elementi interattivi, dai giochi didattici alle creazioni artistiche. I percorsi natura possono essere incentrati su uno specifico tema – di tipo naturalistico o storico-culturale – oppure mirare a descrivere in dettaglio le caratteristiche del territorio in cui si snodano.
Tra i moltissimi sentieri che si snodano sui monti del Parco, ce ne sono alcuni “speciali”, particolarmente indicati per apprezzare al massimo il paesaggio, l'ambiente e la natura dell'area protetta. Tra i più significativi ricordiamo quello della Val Genova, dei Laghi di San Giuliano, il sentiero dei Cinque Laghi, la Val di Fumo, la Val di Tovel, la Valagola, la Val d'Algone, la Valle delle Seghe, la Val Nambrone, la Vallesinella e tantissimi altri.
Centri visitatori: a Daone, Tovel, Spormaggiore e Stenico, i Centri visitatori sono un viaggio multimediale e interattivo alla scoperta dell'area protetta, un'introduzione-prologo ad una successiva escursione a diretto contatto con la natura del Parco. Attraverso moderni pannelli espositivi e diorami, si propone al visitatore un percorso reale ed affascinante, fatto di immagini, ma anche di suoni, nel fantastico mondo della natura. I centri visitatori rappresentano un luogo della conoscenza, che mira a promuovere le ricchezze ambientali del Parco in interconnessione con il territorio e la gente che lo abita. Tra gli strumenti più attraenti, i numerosi giochi multimediali per conoscere, in modo reale ed affascinante, la natura e i suoi segreti.

Bed & Breakfast Salvaterra Bed & Breakfast Salvaterra
Dispone di otto ampie camere con servizi.
Servizi: pernottamento e 1° colazione, saletta, giardino, ascensore, parcheggio.
Località: Pinzolo, in posizione centrale
Sito web: www.salvaterra.biz

Skiarea Madonna di Campiglio Val Rendena Val di Sole

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